Gravidanza a rischio: cause, sintomi e come prevenirla
La gravidanza è uno dei periodi più felici per una donna, ma non per tutte è così.
Alcune donne si trovano a fare i conti con una gravidanza a rischio, che comporta rischi, per il feto o per la futura mamma, più elevati rispetto al normale.
In questo articolo parlerò delle cause, dei sintomi e suggerirò alcuni accorgimenti per prevenire i pericoli e vivere più serenamente la maternità.
Gravidanza: i principali fattori di rischio
Ogni gestazione può presentare diversi gradi di rischio in momenti diversi della gravidanza.
In particolare, le prime settimane sono le più delicate, in quanto il feto è in via di formazione: è in questa fase che spesso può esserci una minaccia d’aborto; mentre, per esempio, il diabete gestazionale può sorgere più avanti nel secondo e nel terzo trimestre.
I principali fattori che concorrono a determinare il rischio in gravidanza sono:
- L’età della gestante: in una gravidanza prima dei 17 anni la neomamma è più soggetta a sviluppare anemia e ipertensione arteriosa; dopo i 35 aumenta il rischio di fibromi e la possibilità di complicanze durante il parto e travaglio;
- Condizioni di salute della donna prima del concepimento: alcuni problemi di salute come l’ipertensione, l’obesità, sindrome dell’ovaio policistico, malattie autoimmuni, problemi alla tiroide o ai reni possono aumentare i rischi di complicanze e interferire con il decorso della gravidanza;
- Stile di vita della gestante: fumo, consumo di alcolici, abuso di sostanze possono mettere a rischio la salute del feto;
- Disturbi o infezioni che possono sorgere durante la gravidanza: la comparsa di alcuni disturbi come il diabete gestazionale o di alcune infezioni (virus della rosolia, citomegalovirus, toxoplasma) possono esporre il feto a rischi importanti.
Anche in gravidanze gemellari o plurigemellari possono verificarsi complicanze associate alla distribuzione del flusso di sangue tra i due feti se è presente una sola placenta con il rischio di parto prematuro e cesareo.
Infine, anche le complicazioni riscontrate in precedenti gravidanze (precedenti aborti, patologie placentari, malformazioni al feto) possono spingere il ginecologo a ritenere a rischio una nuova gravidanza.
I sintomi
La sintomatologia dipende sostanzialmente dalla patologia che si manifesta.
Nel caso in cui la futura mamma soffra già di un particolare disturbo antecedente la gravidanza, sarà lo specialista a indicare la terapia più compatibile con la gestazione.
Diversamente, per alcune patologie legate alla gravidanza possono verificarsi alcuni sintomi, che potrebbero mettere in allarme la gestante.
Ad esempio, in caso di minaccia d’aborto, il sintomo più evidente è la perdita di sangue e il dolore localizzato al basso ventre.
Sintomi come mal di testa persistente, visione offuscata, dolore addominale potrebbero essere una conseguenza dell’aumento della pressione sanguigna.
Non tutte le problematiche che si manifestano durante la gestazione però hanno una particolare sintomatologia. Ad esempio, il diabete gestazionale non presenta sintomi visibili e generalmente viene scoperto durante i controlli di routine.
Per questo motivo, in tutte le circostanze e per qualsiasi sintomi, è bene rivolgersi al proprio ginecologo di fiducia in modo che possa accertare con un’ecografia o un prelievo di sangue l’andamento della gravidanza.
Come prevenire una gestazione a rischio
La prevenzione è sempre fondamentale, lo è ancora di più quando una futura mamma ha già dei problemi di salute che in gravidanza possono accentuarsi e complicare la sua situazione clinica.
In questo caso, è indispensabile rivolgersi al ginecologo per assicurarsi di portare avanti la gestazione nel migliore dei modi, senza mettere in pericolo la vita della madre e del feto.
In altre circostanze, non è sempre possibile prevenire una gravidanza a rischio, ma ci sono alcuni accorgimenti a cui l’aspirante mamma può sottoporsi, che aiutano a ridurre i pericoli:
- Assumere acido folico, se possibile, già prima della gravidanza, questo contribuirà a ridurre il rischio di malformazioni del sistema nervoso;
- Seguire uno stile di vita sano, evitando in particolar modo fumo e alcol che possono favorire uno scorretto sviluppo fetale;
- Seguire un’alimentazione sana, mantenendo alte le difese immunitarie e un adeguato peso corporeo e soprattutto seguire tutte le indicazioni igienico-sanitarie suggerite dal ginecologo per prevenire la toxoplasmosi;
- Sottoporsi agli screening prenatali, che permettono la diagnosi precoce di alcune patologie genetiche nel feto.
Le diagnosi prenatali aiutano in modo efficace a ridurre i rischi durante una gravidanza.
Recarsi regolarmente dal ginecologo è il primo passo per prendersi cura dal primo momento del proprio bambino.
Hai bisogno di un consulto?
Per visite specialistiche e consulenze, ricevo previo appuntamento nel mio studio in via Vittorio Veneto 11 a Monselice.